BIOFEEDBACK, COS'E' E COME FUNZIONA

Il biofeedback è uno strumento utile a rilevare alcuni indici psicofisiologici (tensione muscolare, frequenza cardiaca, temperatura, coduttanza cutanea) e, dove serve, ad insegnarci a modificarli.

A cosa serve modificare gli indici psicofisiologici?

L’alterazione di alcuni indici psicofisiologici è stato studiato essere in relazione con specifici disturbi, ad esempio la tensione muscolare è in relazione con la cefalea muscolo tensiva. Un maggiore cotrollo sugli indici permette di migliorare o annullare il disturbo ad essi correlato. Così, ad esempio, nel caso della cefalea muscolo tensiva, con l’ausilio del biofeedback, possiamo apprendere a non creare più quella tensione che provoca la cefalea, quindi a prevenirne gli attacchi.

Come funziona l’intervento con biofeedback?

Inizialmente viene effettuata una seduta di valutazione allo scopo di accertare se il biofeedback può essere utile oppure no.

La valutazione consiste nella rilevazione degli indici psicofisiologici attraverso alcuni sensori applicati in punti specifici a seconda del tipo di disturbo. Non si avverte nessun dolore né fastidio, è una rilevazione simile all’elettrocardiogramma.

Nel corso delle sedute successive, sempre attraverso il biofeedback, la persona apprende a controllare i propri indici psicofisiologici attraverso un feedback sonoro o visivo che ci indica quando l’indice è alterato e va modificato.

Immaginate di essere di fronte ad uno specchio che vi fornisce un feedback rispetto ala vostra immagine. Nel caso i vostri capelli siano in disordine li risistemerete. Nel caso degli indici psicofisiologici il biofeedback avrà la funzione di uno specchio e verrete aiutati dallo psicologo a modificarli.

La durata dell’intervento dipende dal tipo di disturbo, in generale si tratta di una decina di sedute al massimo.

 

 

Di seguito vengono riportati i disturbi rispetto ai quali è stata studiata l’efficacia con il biofeedback dall’Association for Applied Psychophysiology and Biofeedback.

 

Livello 5 – Efficace e specifico

- Incontinenza urinaria femminile

 

Livello 4 – Efficace

- ADHD – disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività

- Ansia

- Cefalea di tipo tensivo, emicrania 

- Dolore temporo-mandibolare

- Incontinenza urinaria (uomo)

- Ipertensione 

 

Livello 3 – Efficacia probabile

- Alcolismo/Abuso di sostanze

- Artrite

- Asma

- Dolore cronico

- Epilessia

- Disturbi dell’eliminazione fecale

- Insonnia

- Danno cerebrale da trauma cranico

 

Livello 2 – Efficacia possibile

- Acufene

- Danno da movimento ripetuto

- Depressione

- Disturbo da ostruzione polmonare cronica

- Diabete mellito

- Distonia della mano

- Disturbi da movimento (mal d’auto, ecc.)

- Disturbo post-traumatico da stress

- Fibromialgia/Fatica cronica

- Incremento del sistema immunitario

Incontinenza urinaria (bambini)

- Infarto del miocardio

- Paralisi cerebrale

- Sindrome di Raynaud

- Sindrome da intestino irritabile

- Stroke/Ictus cerebrale

- Ulcerazione dei piedi

- Ventilazione meccanica

 

Livello 1 – Non supportato empiricamente

- Autismo

- Disturbi alimentari

- Lesioni spinali

- Sincope


APPROFONDIMENTI

disturbo temporo mandibolare